In queste settimane vi abbiamo raccontato i dati positivi sulla ripartenza del turismo in Liguria, complice il contagio covid in discesa nella nostra regione, che dal 7 giugno sarà ufficialmente in zona bianca.
Gli alberghi di Genova, nel weekend appena trascorso, hanno superato il 60% delle prenotazioni, e questo è un ottimo segnale per un settore duramente penalizzato dalla pandemia.
Purtroppo, però, a frenare la ripartenza – racconta Fabio Raimondo, presidente giovani Federalbergatori della Liguria – sono le ore di coda che i turisti trascorrono sulle nostre strade. O meglio, trascorrerrebbero: tanti, infatti, preferiscono trascorrere le proprie vacanze altrove.
“Mediamente, sul caos autostradale, perdiamo il 30% delle prenotazioni” spiega Raimondo. “Non è un dato da poco, se lo sommiamo ai tanti turisti che rinviano le ferie perché alle prese con il richiamo del vaccino”.
Una situazione complicata, perché da un lato i lavori si rendono necessari per mettere in sicurezza il sistema infrastrutturale della Liguria. “Infatti non chiediamo che non ci siano cantieri, ma che almeno non siano fatti in periodi che colpiscono così duramente le nostre attività. Non possiamo pensare di fare sempre i lavori in piena stagione e protrarli fino a fine luglio. Questo vuol dire ammazzare il nostro settore e la nostra regione a livello turistico”.
Il rischio, soprattutto per i turisti delle regioni vicine, è che a partire dall’anno prossimo, in cui viaggiare all’estero sarà più facile, in molti preferiranno prendere un aereo e essere in qualsiasi angolo d’Europa in circa 2 ore, piuttosto che prendere l’auto e impiegare anche il doppio del tempo per arrivare nelle strutture ricettive della Liguria.