La Domenico Sartor è una casa di riposo pubblica di Castelfranco Veneto che nelle ultime settimane è balzata agli onori della cronaca per aver creato una sorta di “stanza degli abbracci”, dove i parenti degli anziani ospiti possono abbracciarli in sicurezza, anche in periodo di emergenza pandemica, attraverso un sistema di pannelli di plexiglass e teli di nylon. Non c’è contatto pelle su pelle, ovviamente, ma il calore e la forza dell’abbraccio sono concessi.
E martedì nel consiglio Comunale Genovese l’opposizione ha proprosto che anche nelle rsa della città di possa creare una situazione del genere per poter creare un contatto tra gli ospiti e i parenti.
A proporre l’intervento, poi approvato anche dalla maggioranza, le consigliere Cristina Lodi (PD) e Maria José Bruccoleri (Italia Viva).
Ora le RSA genovesi potranno quindi dotarsi di queste strutture, di semplice realizzazione e gestione, dove sarà nuovamente possibile permettere gli incontri (e gli abbracci) tra familiari.
Da tempo medici geriatri, neurologi e psicologi avvertono che l’isolamento degli anziani è molto pericoloso per la loro salute e stabilità emotiva poiché particolarmente soggetti a depressione e malattie legate al sistema nervoso.
La ridotta mobilità, unita alla mancanza di stimoli esterni per le giornate passate interamente nelle loro stanze può minare definitivamente la loro salute.
Lo scambio di esperienze, affetti e la cura reciproca tra parenti, mantiene di fatto in esercizio la mente e fortifica il fisico.
Per questo motivo l’isolamento nelle RSA come a casa, rappresenta di fatto un boomerang per la salute degli anziani.
Cristina Lodi, capogruppo del Pd ai microfoni di Babboleo News ha raccontato l’idea e la soddisfazione con cui la proprosta è stata accolta