«L’agricoltura della Liguria dovrà essere almeno al 25% biologica. È un obiettivo ambizioso che diventerà realtà», annuncia Selena Candia, consigliera regionale della Lista Sansa. La sua proposta è stata infatti approvata durante la IV commissione dedicata al nuovo Piano Territoriale Regionale, in discussione ieri.
L’emendamento presentato da Candia ha previsto infatti di «adibire almeno il 25% dei terreni agricoli all’agricoltura biologica e migliorare in modo significativo la diffusione delle pratiche agro ecologiche secondo quanto stabilito dalla Nuova Strategia europea per la biodiversità per il 2030». Un passo avanti per la Liguria, che attualmente ha circa l’11% di coltivazioni biologiche in questo modo potrà favorire la salvaguardia la diversità genetica delle piante coltivate e incrementare la presenza di piante e animali nell’ecosistema.
Ai microfoni di Babboleo News Selena Candia (Lista Sansa)
Ma non è l’unico risultato portato a casa oggi dalla Lista Sansa. Tra gli altri emendamenti firmati della Lista, è stata approvata la proposta di favorire la creazione delle comunità energetiche, ovvero associazioni tra cittadini, attività commerciali, autorità locali o imprese che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di impianti per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.
Inoltre il nuovo Piano Territoriale Regionale dovrà coordinarsi con le norme previste dal PTCP (Piano territoriale di coordinamento paesistico) in attesa dell’approvazione del nuovo piano paesaggistico. «Questo evita buchi normativi che non tutelerebbero il nostro paesaggio e aprirebbero la strada a speculazioni».
Infine grazie agli emendamenti della Lista Sansa viene riconosciuto che i problemi dei cambiamenti climatici non riguardano solo la costa e le città ma anche in modo pesante l’entroterra. Per questa zona è stato inserito nel Ptr l’obiettivo di
«proteggere il territorio e i suoi abitanti, riducendo il rischio idrogeologico e migliorando la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici con un particolare attenzione ai corsi d’acqua, i versanti e i boschi».
«Un’idea diversa della Liguria è possibile», dice Selena Candia. «Ed è possibile un’idea diversa di economia compatibile con il rispetto del territorio in cui viviamo».