Come scoprire la fauna ligure con il questionario Unige – Babboleo

Come scoprire la fauna ligure con il questionario Unige

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Memorabili le immagini che ci giungevano durante il lockdown di una popolazione animale che, nella nostra regione così come in tutto il mondo, si riappropriava dei propri spazi e andava a scoprirne di nuovi: delfini nel porto di Genova, cinghiali in pieno centro e lupi che tornano a popolare l’entroterra.
Oggi, anche se le persone sono tornate a riempire le vie e le piazze, gli animali tornano spesso a fare visita nei centri cittadini.

Da anni ricercatori e ricercatrici di vari dipartimenti dell’Università di Genova studiano i cambiamenti nel territorio e nel paesaggio della Liguria, soprattutto per quello che riguarda l’entroterra, ma anche la costa e le aree urbane, che sono due contesti molto diversi anche per i processi paesaggistici in atto.

L’entroterra ha vissuto già dai primi del ‘900 processi di spopolamento, ai quali hanno fatto seguito fenomeni di inselvatichimento spontaneo, cioè di crescita del bosco e ritorno di specie animali un tempo scomparse – basti pensare ai lupi. Aumentano le aree boscate laddove prima esistevano pratiche agro silvo pastorali, quindi agricoltura, gestione del bosco e pastorizia. Oggi la Liguria è la regione più densamente boscata d’Italia, con circa il 75-80% coperto da boschi. In pochi decenni il panorama paesaggistico è profondamente cambiato, basti guardare vecchie foto.

Lungo la costa e i fondovalle si sono verificati fenomeni di urbanizzazione, ma negli ultimi anni noi genovesi dobbiamo fare i conti quasi quotidianamente con dei nuovi cittadini: specie animali più o meno ingombranti e invadenti con cui condividiamo la nostra quotidianità.

Il questionario vuole proprio investigare il rapporto che i genovesi hanno con questi elementi di natura cittadina” – racconta Pietro Piana, docente di geografia politica dell’Università di Genova – “e si concentra in particolare sulla fauna urbana e sugli spazi naturali in città, in particolare i letti dei corsi d’acqua, come il Polcevera e il Bisagno, che sono dei veri e propri corridoi che la fauna utilizza per spostarsi”.

Questo progetto si inserisce in un più ampio filone di ricerca, portato avanti da anni dai ricercatori del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Genova e della School of Geography dell’Università di Nottingham nel Regno Unito, con cui la nostra Università collabora da tempo.
L’idea è nata dalla convinzione che l’opinione dei cittadini su questi temi sia fondamentale anche a supporto di attività di gestione e pianificazione di un fenomeno ormai evidente e urgente. A seconda dei quartieri di appartenenza andremo a vedere se e come cambia la percezione della natura urbana nelle varie aree della città”.

Genova è una città molto eterogenea morfologicamente, con un susseguirsi di aree naturali o semi-naturali molto vicine al centro città: basti pensare all’area dei forti. “È interessante capire che idea si sono fatti i genovesi, anche in relazione alle possibili soluzioni, che non sono per nulla semplici. Il questionario vuole essere un’analisi della percezione di questo fenomeno”.

Lo studio, rivolto ai residenti nel Comune di Genova, mira ad analizzare la conoscenza e la percezione che i genovesi hanno della natura che li circonda e in particolar modo degli animali selvatici e dei nuovi spazi di rinaturalizzazione, come i torrenti in ambito urbano.

Qui il link per partecipare al questionario
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScvssB4fIwI7s8GhnHsLraP6OHOSxVWIn9SB9ckVw4WzQVa1g/viewform

Ai microfoni di Radio Babboleo Pietro Piana, docente di geografia politica dell’Università di Genova

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