Lotta alle mafie, Liguria in prima fila. Centi: “segnale importante per chi è lasciato solo” – Babboleo

Lotta alle mafie, Liguria in prima fila. Centi: “segnale importante per chi è lasciato solo”

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Una situazione molto seria quella della Liguria per quanto riguarda la presenza e l’attività delle mafie, tanto che la stessa DIA (Direzione Investigativa Antimafia) ha rimarcato il problema come di radicamento della ‘ndrangheta nella Regione, in tutte le quattro province con caratteristiche diverse tra loro.
“A Spezia e Genova si parla soprattutto di arrivi in porto e sequestri di enormi quantitativi di cocaina e quindi spaccio. Altri problemi riguardando l’edilizia e lo smaltimento dei rifiuti” – racconta il Presidente della Commissione regionale Antimafia Roberto Centi – “Importante che i liguri sappiano che questo fenomeno è molto radicato in Liguria, e questo deve essere visto come una consapevolezza per combattere meglio il problema stesso“.

Da tempo la Commissione Antimafia si è messa in prima linea per lavorare sui beni confiscati alla mafia, 464 in Liguria e 130 circa solo a Genova.
Proprio oggi Regione Liguria, grazie all’impulso dato dalla commissione antimafia, ha aperto un bando da 500 mila euro che prevede aiuti agli enti locali per il finanziamento di interventi su beni immobili confiscati alla criminalità organizzata. Gli enti interessati avranno tempo fino al 25 ottobre per presentare la loro adesione al bando. Il singolo contributo regionale per ogni progetto può arrivare ad una quota massima dell’80% delle spese ammissibili.
“Finalmente dopo tutto il lavoro della Commissione Regionale Antimafia che in questo anno e mezzo dall’inizio della sua piena operatività ha effettuato decine di audizioni, ha avuto contatti con istituzioni, enti, prefetti, rappresentanti delle forze dell’ordine, coordinamento nazionale delle Commissioni Antimafia, presidenti delle analoghe commissioni di altre regioni, personalità di rilievo nazionale nella lotta alla illegalità come Nicola Gratteri, Salvatore Borsellino e Nando Dalla Chiesa oggi la Regione, con un saggio provvedimento di Giunta, si dota di questo strumento che è un bel segnale visto che i fondi andranno a chi ha proposte e progetti di valore per rifunzionalizzare i beni confiscati alle mafie”.

Nello specifico gli interventi ammessi dal bando devono essere volti al recupero e alla rifunzionalizzazione del bene confiscato per la finalità sociale a cui è destinato. Ad esempio assistenza socio/sanitaria, servizi sociali di comunità, centri antiviolenza, servizi per l’infanzia, anziani e/o disabili oppure centri culturali, di formazione e dedicati allo sport.
I beni immobili interessati dagli interventi non devono essere gravati da ipoteche o atti di pignoramento, devono risultare regolari da un punto di vista urbanistico-edilizio e liberi da persone che occupano il bene in modo illegittimo. Inoltre, gli interventi sui beni oggetto del finanziamento del bando devono concludersi entro 12 mesi dalla concessione del contributo (prorogabili una volta sola per ulteriori 6 mesi).

Finalmente ci si è resi conto che la Liguria merita di affrontare il tema mafia di petto perché viviamo in una realtà in cui il radicamento della ‘ndrangheta è grave. Inoltre il valore simbolico del bene confiscato ricollocato e messo a disposizione della collettività, è enorme” – racconta ai microfoni di Radio Babboleo Roberto Centi – “C’è ancora tanto lavoro da fare, ma intanto un primo passo fattivo da oggi è stato fatto”.

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