La legge Zan sull’omolesbotransfobia è arrivata anche in consiglio regionale, martedì scorso infatti (2 febbraio ndr), il consigliere e capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino, ha presentato la mozione in aula, respinta però dal centrodestra. Sono stati 11 i consiglieri di minoranza che hanno votato a favore, 18 invece i voti contrari. La legge Zan è già stata approvata alla Camera, ma è ancora in attesa di essere discussa al Senato. Determinante, probabilmente, sarà la nuova formazione di governo che il presidente incaricato Mario Draghi sta strutturando per dare un nuovo corso all’esecutivo, su incarico del capo dello Stato Sergio Mattarella. In via Fieschi la Lega sostiene che la legge violerebbe la libertà di espressione. “Questa legge è discriminante perché esclude altre categorie disagiate come i poveri, i deboli, i senzatetto e i disadattati, ed è in evidente contrasto con l’uguaglianza sancita dalla Costituzione”, sostiene la consigliera leghista Mabel Riolfo. La mozione è stata portata in consiglio dopo il caso dell’infermiera 23enne genovese, Camilla Cannoni che, attraverso un video su Tik Tok, raccontava in lacrime le aggressioni subite dai vicini di casa. La legge Zan punisce i comportamenti di discriminazione fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Secondo la legge “è previsto il carcere per chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione fondati su questi motivi, chi istiga a commettere o commette atti di violenza o provocazione alla violenza, chi partecipa o assiste organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per tali motivi”. Ai microfoni di Babboleo News-cosa succede in Liguria, il presidente di Arcigay Genova Claudio Tosi si rivolge alle forze politiche contrarie dicendosi pronto al confronto: “Ci si potrebbe concentrare sui temi, in modo da poter spiegare l’importanza della legge Zan”.
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