Maurizio Rossello, chef de “La Fortezza” di Castelfranco, è uno dei testimonial della mostra “Persone” di Finale Ligure. L’esposizione, con le sue trenta fotografie protagoniste tra i chiostri di Santa Caterina a Finalborgo, racconta i personaggi che hanno reso e rendono viva, attrattiva e accogliente la città rivierasca di Finale Ligure.
Lo chef finalese propone piatti legati al territorio e pescato del giorno, nel suo ristorante all’interno della fortezza di Castelfranco, luogo storico dove si dedica alla cucina del territorio con materie prime e a km0. Il pesce che utilizza è quasi tutto pescato nello specchio acqueo antistante la fortezza. Dopo 30 anni insieme alla moglie hanno deciso di lanciarsi nella nuova impresa del ristorante nella fortezza. “Tanti miei amici mi dicevano che ero un incosciente – racconta a Babboleo News – ma il luogo mi piaceva particolarmente e ho deciso di finire la mia carriera in quel posto”. Ad un anno dall’apertura la struttura si è arricchita di 6 junior suite ricavate dagli ex alloggi dei soldati.
“Sicuramente la mia cucina è sempre stata legata al territorio – aggiunge – proponiamo cucina ligure, con piatti ovviamente rivisitati“. Tra i prodotti protagonisti molti sono presidio Slow Food, come la zucchina trombetta, l’asparago viola o il chinotto, di coltivazione propria. “Noi abbiamo un agrumeto di proprietà dove coltiviamo sia il chinotto che il pernambuco, che è un arancio ormai quasi dimenticato”, continua.
Alcuni dei suoi tanti cavalli di battaglia sono l’asparago violetto accompagnato ad una crema di toma brigasca, un formaggio ottenuto dalla pecora brigasca, ormai quasi in via d’estinzione, poi la zucchina trombetta accompagnata al pesce, il suo cappon magro, il pesto di fave, che di solito abbina ad un tortello di ricotta e basilico.
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