Paolo Chiarino ce l’ha fatta. Il meteo non lo ha aiutato, ma il lombardo (ligure di adozione) che è tesserato per il Panathlon di Recco ha centrato l’impresa di coprire in 42 ore il perimetro del lago di Garda, lungo 160 chilometri. Assieme a Vincenzo Catalano era partito venerdì mattino e ha concluso il perimetro del Lago di Garda nella notte tra sabato e domenica. Chiarino e Catalano volevano stare al di sotto delle sessanta ore, ci sono riusciti agevolmente praticando la disciplina dello swimrun dove si corre e si nuota. «Il primo giorno è andato tutto bene – racconta Chiarino -. Ma il sabato le condizioni meteo sono peggiorate nettamente. C’era troppo vento e nuotare era impossibile. Così abbiamo deciso di proseguire di corsa». L’impresa, oltre ad essere una prova di resistenza, è servita anche a raccogliere fondi per l’Associazione Bambino Emopatico che da più di trent’anni collabora con il reparto di onco-ematologia pediatrica degli ospedali civili di Brescia.
Chiarino racconterà la sua esperienza sul lago di Garda oggi, martedì 6 ottobre, alle 13,30 al Salone Nautico di Genova. Ma qui parlerà anche del suo prossimo obiettivo: una nuotata di mille metri (forse anche qualcosa di più) al nord delle Svalbard, verso il Polo Nord, a maggio 2021 con una temperatura dell’acqua sotto lo zero, senza muta. Un’esperienza simile a quella vissuta nel Circolo Polare Artico, in Siberia, nel dicembre del 2018.
Ascolta l’intervista che Paolo Chiarino ha rilasciato a Babboleo News dopo l’impresa: