ll parco di Villa Durazzo, inaugurato nel 1846, ha festeggiato ieri il suo 175esimo compleanno con il completamento del suo percorso scenografico originale e l’introduzione della Capanna Svizzera. “L’impresa è stata possibile grazie a fattori: uno strettamente culturale e uno strettamente economico”. spiega l’architetto Silvana Ghigino, architetto e paesaggista direttore di Villa Durazzo Pallavicini. “Quello culturale è che Michele Canzio, grazie al cielo, ha lasciato due schizzi progettuali di due capanne, tra cui quella svizzera, e quindi avevamo un documento che ci dava la certezza di ragionare in maniera filologica di restauro. Abbiamo fatto tutto il possibile, utilizzato tutta la professionalità che potevamo per realizzare un oggetto il più possibile conforme all’originario. Il secondo fattore è che abbiamo avuto il contributo da parte dell’azienda Asef tramite Art Bonus, che era fondamentale in quanto queste cose costano.“
La capanna rappresenterebbe l’ultimo tassello mancante delle 15 scene che compongono i quasi tre chilometri di percorso e sarà visibile al pubblico a partire da sabato 25 Settembre.
La capanna, in questo percorso evocativo, rappresenterebbe parte del villaggio dei contadini che avrebbero abitato la collina sotto il controllo di uno spietato capitano del castello. Oltre al piccolo rustico è stata ripristinata e ripulita dalle piante infestanti l’area verde intorno con la piana degli ulivi che, nella scenografia originale era simbolo dell’attività degli abitanti del villaggio.
Anche gli alberi antistanti la capanna sono stati potati, per ridonare alla scenografia la magnifica vista di un tempo ed aprire lo sguardo al mare e alla costa ligure di ponente. Il falegname che si è occupato dei lavori è Mauro Accossano di Sassello, già fedele collaboratore del parco.
Cosa significa questo restauro e perché proprio adesso?
Come è stato possibile riprendere la struttura originaria?
Ci sarà, se non c’è già stata, un’inaugurazione della capanna con chi ha contribuito alla sua realizzazione e il pubblico?
Ci racconti come è andata l’estate, quali sono stati i numeri e se si prevede già qualcosa per l’autunno e l’inverno.