In occasione della giornata mondiale del rifugiato la Comunità di Sant’Egidio ha invitato tutti a partecipare alla veglia “Morire di Speranza”, organizzata insieme alle altre associazioni impegnate nell’accoglienza e nell’integrazione delle persone fuggite da guerre o da situazioni insostenibili nei loro Paesi (Agesci, Masci, Ufficio Diocesano Migrantes, Caritas diocesana, CEIS, SMS, Comunità di vita cristiana, CVX, Rinascita cristiana, Komera Rwanda, Tavolo giustizia e solidarietà).
Sono state ricordate le 43.390 persone morte, senza contare i dispersi, dal 1990 a oggi, nel mare Mediterraneo o nelle altre rotte, via terra, dell’immigrazione verso l’Europa. Un conteggio drammatico, che si è ulteriormente aggravato nell’ultimo anno: sono infatti 4071 le persone che, da giugno 2020 ad oggi, hanno perso la vita nel Mediterraneo e lungo le vie di terra nel tentativo di raggiungere il nostro continente, soprattutto dalla Libia attraverso la rotta del Mediterraneo centrale.
Ascolta l’intervista completa a Sergio Casali della Comunità di Sant’Egidio