Ristoratori, baristi e altre categorie colpite dal rientro della Liguria in zona arancione hanno bloccato il centro di Genova nel pomeriggio di ieri lunedì 15 febbraio, per protestare contro le restrizioni anti-Covid ma, soprattutto, per il poco preavviso con il quale sono state comunicate.
“Non esiste che comunichino il venerdì sera che domenica chiudiamo – spiegano i promotori dell’iniziativa convocata come #ristoratoririuniti – senza contare che ci saremmo aspettati al massimo una chiusura per lunedì, non proprio nel giorno di San Valentino per il quale avevamo finalmente i tavoli prenotati”. A promuovere l’iniziativa davanti alla sede della Regione Liguria, che inizialmente doveva essere un flash mob con consegna simbolica delle licenze dei locali, un gruppo eterogeneo di ristoratori che si è immediatamente diviso in una frangia più movimentata (maggioritaria) e alcuni più moderati che hanno atteso sotto la Regione un incontro con il presidente Giovanni Toti. Circa 1500 persone hanno così attraversato la città in corteo bloccando la sopraelevata e tornando verso il palazzo della Regione paralizzando il traffico. Chi aveva organizzato la manifestazione parlando con la Prefettura è rimasto scavalcato dagli stessi partecipanti, che hanno sorpreso le forze dell’ordine che non avevano messo in conto un’adesione così alta dopo precedenti con pochi presenti.
Dopo la giornata di protesta di ieri, oggi si mettono insieme i pezzi e si cerca di capire come e quale potrebbe essere il futuro di gestori di ristoranti e bar, oltre 13 mila in tutta la Regione.
Fanno il punto della situazione su Babboleo News cosa succede in Liguria Andrea Benveduti, Assessore regionale allo Sviluppo Economico:
E Alessandro Cavo, presidente FIPE Confcommercio Liguria :