La nostra regione, nel 2021, produrrà il 50% in meno di olio rispetto agli anni precedenti.
“Le cause sono in parte climatiche e in parte fitopatologiche” spiega a Babboleo News Andrea Sampietro, direttore di Confagricoltura Liguria. La mancanza d’acqua, dovuta a un’estate particolarmente asciutta, ha infatti limitato la resa in molte province olivicole. In realtà, tra fine luglio e inizio agosto, a ponente ha piovuto: ma si è trattato di violente grandinate che hanno provocato solo danni agli alberi e alle olive.
E poi ci sono le malattie degli ulivi. “Abbiamo chiesto alla Regione di intervenire” prosegue Sampietro. “Ci sono due problemi: il primo è la cascola precoce delle olive. In pratica, le olive cadono troppo presto o si seccano sulla pianta per la presenza di un elemento fitopatologico che non abbiamo ancora identificato, senza riuscire a porvi rimedio”. Il secondo problema è invece la cecidomia. “Un insetto che depone le uova all’interno delle foglie dell’ulivo e ne compromette la loro funzione primaria”.
Il clima sfavorevole e queste due malattie, quindi, comprometteranno inevitabilmente il raccolto. Ma se le previsioni per la produzione olivicola indicano il già citato calo del 50%, la Liguria può consolarsi con la qualità del suo olio, tra i migliori in Italia.
“Un olio di altissima qualità” conclude Sampietro. “L’ultimo dato del 2020 ci parla di 1242 tonnellate di olio in Liguria, e la nostra D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) è al quinto posto per tonnellate prodotte sul totale nazionale. Nel Nord siamo la regione che produce di più in relazione alle dimensioni”.