Lorenzo Pagnoni è un ragazzo genovese con disabilità, che frequenta il corso di laurea magistrale in intelligenza artificiale a Torino. Fin da quando era piccolo, purtroppo, ha dovuto scontrarsi con le numerose barriere architettoniche che la sua città presenta. Per questo motivo, Lorenzo ha deciso di mettersi in gioco in prima persona e ha creato un canale Telegram, “Genova solving for all“, che racchiude gli ostacoli che ci sono per Genova riguardanti le persone con disabilità. L’obiettivo, ovviamente, è quello di farli rimuovere grazie alle segnalazioni e al dialogo tra utenti.
Ma il progetto di Lorenzo, dal nome “Vengo anch’io! (No, tu no!)” vuole far comprendere a fondo, ai giovani genovesi, il tema della disabilità e le soluzioni possibili per rendere Genova una città davvero per tutti.
“Alla base della mia idea – spiega Lorenzo a Babboleo News – c’è l’obiettivo di migliorare i marciapiedi, avere autobus idonei senza la preoccupazione di uscire in anticipo, incentivare i negozianti a procurarsi una rampa rimovibile e sensibilizzare i ragazzi delle medie e delle superiori nei confronti della disabilità”.
Il progetto, ci spiega Lorenzo si articola su due incontri nelle scuole. “Il primo incontro è quello teorico, per far concepire le barriere architettoniche e mentali ai ragazzi. Il secondo incontro è suddiviso a gruppi. Si parte dalla scuola e si accompagna una persona con disabilità in un negozio: il tempo impiegato dovrà essere lo stesso che impiegherebbe una persona priva di difficoltà motorie. Infine, se la scuola vorrà, si potrebbe organizzare un terzo incontro in palestra, per far provare ai ragazzi la sedia manuale e far conoscere loro quali sono le difficoltà nell’utilizzo. Oltre alle barriere architettoniche vanno sconfitte le barriere mentali, per avere un mondo migliore tra una decina d’anni”.
Il progetto di Lorenzo non si ferma qui. “Questa estate svilupperò, insieme ai cantautori genovesi Mike FC e Irene Manca, una canzone sul tema” annuncia. “Con la musica, secondo me, facciamo entrare questo modo di pensare nella testa dei giovani”.
I primi risultati del progetto sono già positivi. “Il canale Telegram sta andando bene: è aperto da due mesi circa, con più di duecento iscritti. Se si può estendere l’idea ad altre città? Certo. Anche se va detto che Genova è molto indietro rispetto ad altre città, come ad esempio Milano”.