Un’equipe di medici genovesi e bolognesi vola in Madagascar per operazioni salvavita: parte la raccolta fondi – Babboleo

Un’equipe di medici genovesi e bolognesi vola in Madagascar per operazioni salvavita: parte la raccolta fondi

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Più di 250mila pazienti curati dal 2008. È un numero che testimonia l’importanza del piccolo ospedale di Andavadoaka, un villaggio del Madagascar occidentale in cui l’associazione Amici di Ampasilava ha deciso di costruire nel 2008 un centro completamente gratuito e fornito di diversi padiglioni sanitari.

In questo ospedale lavorano come volontari specialisti in chirurgia, ostetricia, anestesia, infermieristica e ginecologia, che non solo effettuano numerosi interventi chirurgici essenziali, ma formano il personale locale, in modo da migliorare la qualità delle cure e garantire continuità assistenziale alla popolazione.

E’ partita sabato 10 luglio e si concluderà il 10 ottobre una campagna di raccolta fondi organizzata dal dott. Pietro Grondona, chirurgo genovese membro dell’equipe, che ha programmato una missione nel novembre di quest’anno: 200 le visite già previste e oltre 80 interventi chirurgici di cui circa la metà saranno interventi salva vita.

I fondi serviranno a sostenere il viaggio dell’équipe, per l’acquisto di farmaci e presidi medico-chirurgici, per l’alimentazione della sala operatoria e per la manutenzione del potabilizzatore idrico dell’ospedale.

Per raggiungere il villaggio di Andavadoaka, che grazie al suo ospedale è divenuto il cuore pulsante e benefico di più di 200 comunità della popolazione Vezo, occorre un viaggio di diversi giorni che prevede l’uso di ben 3 voli aerei e diverse ore di fuoristrada.

I Vezo più che una popolazione ben definita possono essere identificati come un gruppo che condivide la stessa filosofia di vita e una tradizione plurisecolare di completa armonia col mare e il prossimo. L’esistenza di questi gruppi di nomadi del mare si basa quasi esclusivamente sul rito della pesca, ma di anno in anno le sfide economico-sociali e l’emergenza ambientale globale hanno reso il loro sostentamento sempre più a repentaglio. A causa dello stato di povertà e indigenza in cui versano queste comunità, anche la cura delle più comuni malattie è diventato un lusso a cui quasi nessuno può accedere.

Chiunque fosse interessato a dare una mano al progetto può farlo al seguente link: https://gofund.me/eaaaf0d2

L’intervista integrale al dott. Pietro Grondona su Babboleo News:

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