Esattamente tre anni fa il ciclone Vaia distruggeva milioni di alberi nel Nord Italia, lasciando alle sue spalle un paesaggio desolato e morente.
Il progetto Vaia ricostruisce proprio questo evento catastrofico tramite le fotografie di Manuel Cicchetti e i testi di Angelo Miotto, accompagnando l’osservatore in un rapporto emotivamente paritetico con la natura distrutta dal ciclone.
Dal 21 ottobre al 14 novembre sarà in esposizione alla Sala Liguria di Palazzo Ducale la mostra ‘VAIA. Viaggio consapevole dentro un disastro’, raccontata anche nell’omonimo libro fotografico.
Uno sguardo a un paesaggio devastato è quello che Cicchetti cattura nei suoi scatti, 34 fotografie in bianco e nero.
‘Inizio a scattare e mi rendo conto che avrei fare qualcosa di diverso per raccontare questo disastro e allora studio una tecnica fotografica che mi permetta di fare immagini di grandissimo formato che diventano delle scenografie nel quale l’uomo è l’attore silente di questa tragedia’ racconta il fotografo.
Le scenografie sono affiancate dai testi di Angelo Miotto, che ambientano la visita in ogni singola esposizione, e dalla suggestiva musica composta e prodotta da allievi e artisti di Ricordi Music School di Milano, sotto la guida del producer Giuliano Vozella, con l’obiettivo di ‘rendere questo teatro di guerra un vero teatro’ spiega Cicchetti.
Proprio in concomitanza con la mostra, lunedì 1° novembre alle 15.30, si svolgerà il convegno ‘VAIA: la mano dell’uomo’ presso la Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, nell’ambito del Festival della Scienza 2021.
Durante l’evento interverranno Manuel Cicchetti, fotografo e ideatore della mostra, Angelo Miotto, giornalista e scrittore, Denis Curti, curatore e critico fotografico, Marina Baldi, Laurea in fisica, esperta di cambiamenti climatici, impatti, eventi estremi e Gianluca Ruggieri, Ingegnere ambientale.
Il convegno vuole sottolineare come ogni possibile linguaggio – artistico, musicale, poetico, insieme a quello scientifico- partecipi alla costruzione di messaggio di protezione dell’ambiente dell’ambiente nell’intento di raggiungere un pubblico il possibile ampio.
‘Il mio lavoro, quello di Angelo e quello della cultura in generale è quello di essere un costante post-it della memoria. Dobbiamo costantemente ricordare quello che è successo, alimentare il monito di Vaia, ma la parola va data agli esperti del campo che devono, dapprima scrivere un manifesto e poi controllare che la politica lo implementi nella maniera più corretta e più veloce possibile per ritornare ad avere un mondo nel quale sia bello vivere’ commenta Manuel Cicchetti.
Ai microfoni di Radio Babboleo il fotografo Manuel Cicchetti
Come nasce il progetto ‘Vaia. Viaggio consapevole dentro un disastro?
Cosa ci attende al congresso ‘Vaia: la mano dell’uomo’ previsto per Lunedì 1 novembre?