Venerdì a Genova lo sciopero generale dei sindacati di base. “Giù le armi, su i salari” – Babboleo

Venerdì a Genova lo sciopero generale dei sindacati di base. “Giù le armi, su i salari”

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Giù le armi, su i salari: senza pace non si esce dalla crisi” è questo lo slogan ed il messaggio che viene portato avanti dallo sciopero generale di Venerdì 2 dicembre, indetto da OR.S.A Liguria, USB, CUB e CODACONS, che avrà inizio alle 10:00 in Largo Lanfranco, davanti alla prefettura di Genova.

Le organizzazioni sindacali di base e conflittuali hanno indetto lo sciopero generale a contrasto dell’attuale situazione lavorativo che non vede tutelati i suoi dipendenti.

L’Italia è l’unico tra i Paesi dell’OCSE ove i salari sono più bassi rispetto a 30 anni fa e la decisione di diventare un paese belligerante e attivo nel conflitto che ormai da tempo interessa Ucraina, nonostante la stragrande maggioranza della popolazione sia contraria, ha portato a molti cambiamenti a livello economico e non solo.

“L’aumento generalizzato dei prezzi, dei beni di prima necessità e delle bollette di luce e gas, insieme all’esplodere della inflazione ormai sopra 1’11% (il 15% per le classi popolari), stanno portando milioni di persone sotto la soglia di povertà, essendo che gran parte dei sostegni economici, sono andati alle grandi imprese anziché ai lavoratori, ai pensionati ed ai disoccupati” spiegano i sindacati.

“L’attuale governo Meloni, in perfetta continuità con il precedente governo Draghi, chiede di aderire a una economia di guerra e continua a chiedere pagamenti per sostenere i costi che non abbiamo creato né voluto mentre i salari, le pensioni, i redditi da lavoro e gli ammortizzatori sociali sono in fortissimo aumento portando inevitabilmente ad peggioramento delle condizioni di vita”

Alessandro Bianchi, segreteria nazionale di OR.S.A. TPL, segretario amministrativo di OR.S.A. TPL Genova

“È ora di dire basta all’escalation bellica, qui ed ora, contro la guerra per imporre lo stop all’invio di armi in Ucraina. Senza la pace sarà molto difficile poter uscire da una crisi economica che viene pagata, dai lavoratori e dai ceti meno abbienti in tutta Europa. Lo sciopero generale in programma per il 2 dicembre è l’arma fondamentale che hanno lavoratori e lavoratrici per contrastare le politiche economiche “lacrime e sangue” e per fermare la guerra” concludono.

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