È partita il 1° dicembre e durerà per i prossimi quattro mesi la prima sperimentazione di trasporto pubblico gratuito a Genova, per tutti gli impianti verticali – ascensori, funicolari e cremagliera di Granarolo – e la metropolitana – questa esclusivamente nella fascia oraria di morbida (dalle 10 alle 16 e dalle 20 alle 22).
Genova è la prima città italiana ad intraprendere la strada del trasporto pubblico gratuiti per specifici mezzi e fasce orarie.
“L’obiettivo che abbiamo concordato con l’amministrazione era di migliorare la situazione ambientale di Genova: riuscire ridurre il traffico attraendo nuova clientela, soprattutto nella fascia di punta, sui mezzi pubblici. L’obiettivo è di capire se la leva tariffaria e quindi la gratuità può modificare comportamenti di alcuni cittadini”- afferma Marco Beltrami, presidente di Amt – “Il costo stimato di questa iniziativa è tra i 500-600 mila euro per tutti i quattro mesi, una cifra sopportabile per l’azienda che potrebbe aprire una strada nuova”.
L’iniziativa mira soprattutto ad attirare potenziali nuovi utenti in attesa del passaggio verso il full electric. Dopo il 31 marzo si analizzeranno i risultati e in base a quelli si deciderà come proseguire. “Vogliamo arrivare a eliminare l’abbonamento, anzi, in una città ideale tutti i cittadini sono abbonati: la nostra idea è che il servizio possa essere pagato come il telefono o l’acqua. Intanto stiamo pensando a un abbonamento solo per la metropolitana o solo per il centro” riporta il sindaco genovese Marco Bucci.
“Sicuramente noi ciclisti non siamo che contenti di questo perché la bici è alleata del mezzo pubblico” commenta Romolo Solari, presidente Fiab, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta.
La nuova iniziativa di Amt risulta essere un’ottima occasione per gli appassionati di mountain-bike per esplorare le alture di Genova in modo totalmente green e gratuito. Su tutti gli impianti di risalita Amt, escluso la cremagliera di Granarolo e l’ascensore Castelletto-Levante, si può trasportare la bici gratuitamente.
“Noi abbiamo scelto la funicolare del Righi che raggiunge una zona molto votata dai ciclisti sia per percorsi su strada che su fuori strada” – dice Solari – “Un primo percorso è quello che porta al Valico di Trensasco, percorribile anche da persone non particolarmente allenate, per poi scendere in Val Bisagno a San Gottardo. Oppure se si ha più tempo un giro interessante è quello che consente di ritornare a Righi passando per l’alta Valpolcevera dalla costa di Begato e arrivare ai Piani di Fregose, dove si può risalire a Righi toccando Forte Begato, Forte Sperone e ridiscendendo dalla stazione della funicolare”.
Per saperne di più ascolta l’intervista a Romolo Solari, presidente Fiab, ai microfoni di Radio Babboleo