Giovedì 28 aprile 2022 a Genova, presso Mentelocale, primo piano di Palazzo Ducale, Piazza Matteotti, si è svolta la presentazione del libro di Fulvio Furlan, segretario generale Uilca, a cura di Riccardo Grozio, scrittore e giornalista e Massimo Bramante, Centro Studi Orietta Guerra. “La differenza fra Terluzzi e Van Basten” è il titolo del romanzo.
Una questione di centimetri: quelli dello stop di un pallone, grandiosa metafora della vita e della storia. Pochi centimetri bastano a fare di un dilettante un fuoriclasse, e di un fuoriclasse un uomo. Possono salvare una vita, così come condannarla. Il segreto del romanzo che avete tra le mani è tutto in questo piccolo scarto, segno tangibile delle biforcazioni del destino e dei crocevia che la vita ci pone e impone, i se e i ma, le casualità e le coincidenze. Vie che si aprono e chiudono, incrociando la Grande Storia così come le cronache di un’Italia ancora paesana e fieramente provinciale, i corridoi notturni di una locanda addormentata o i labirinti di nebbia che avvolgono un lombardo paesino autunnale. Luci accese e dopo spente, scandite dall’incedere del gioco, dalla magia di ventidue uomini su un oceano verde. Ma si tratta sempre di sei-sette centimetri. Comunque meno di dieci.
“E’ la storia di un’amicizia – racconta Fulvio Furlan a Babboleo News – che dura molti anni, fra un ragazzo e il suo allenatore di calcio. Amicizia che nasce quando il ragazzo ha una decina di anni e che si protrae per tutta la loro vita. Questo legame comincerà ad essere raccontato quando l’allenatore, divenuto anziano, muore. In seguito all’accaduto, il ragazzo, ormai adulto, scriverà della loro storia e della loro amicizia. Si parlerà della vita di paese in cui hanno vissuto e dei suoi abitanti, le esperienze che hanno affrontato, intrecciandosi con la storia dell’Italia di quel tempo e del tipico paesino della provincia lombarda.”
“Il gioco del calcio – continua l’autore – è la passione che lega i due protagonisti della storia e in questo caso diventa una metafora della vita, rappresentando le differenze che possono scaturire per pochi dettagli nel trasformare la vita di una persona, che possono essere le stesse che portano un giocatore normale a diventare un campione. La ricerca di queste piccole differenze sono parte degli insegnamenti che l’allenatore dà al ragazzo: il lavoro, l’impegno, la dedizione, il senso di responsabilità, i pochi centimetri che diventano elemento fondamentale per emergere. Se si è fatto tutto il possibile per trasformare questi centimetri nell’elemento chiave per fare il salto di qualità, ma ciò non avviene, non importa perché non tutto è determinabile. La differenza fra Terluzzi e Van Basten, appunto, è che in ogni caso uno è nato con un talento naturale e l’altro no e a volte il destino non si può sconfiggere. Bisogna però fare di tutto per trasformare quei dettagli negli elementi che ci fanno capire se siamo dei campioni o no.”
Ascolta l’intervista di Fulvio Furlan, autore de “La differenza fra Terluzzi e Van Basten” a Babboleo News.