“Abbiamo sbagliato e chiediamo scusa”, con queste parole i gruppi consiliari in Comune a Genova, di Partito democratico e Lista Crivello, nel day after del voto a Palazzo Tursi, sulla mozione sull’anagrafe antifascista e anticomunista, presentata da Forza Italia e passata con i voti della maggioranza, chiedono venia al mondo progressista, democratico, legato ai valori della Resistenza e dell’antifascismo. “Basta un’analisi, neanche troppo approfondita, di quel testo per considerarlo irricevibile, un insulto alla verità e alla storia del nostro Paese e della nostra città. Avremmo dovuto votare contro”, ha scritto sulla propria pagina Facebook Alessandro Terrile, consigliere del Pd, a cui hanno fatto eco le parole della capogruppo dem Cristina Lodi. “Io sono antifascista e non scorderò mai il dolore degli occhi di mio nonno, scappato da Mauthausen, nei pochi momenti in cui me ne ha parlato”, si legge sul profilo social di Lodi. Il Pd, nella circostanza, si è astenuto, insieme ai colleghi di Lista Crivello, hanno votato contro invece i consiglieri del Movimento Cinque Stelle. La retromarcia di queste ore nasce dopo il voto di ieri (martedì 9 febbraio ndr) in aula rossa, durante il quale la maggioranza, appoggiata anche dai voti di Italia viva, ha approvato l’ordine del giorno che propone di istituire un’anagrafe antifascista e anticomunista.
Il documento infatti, impegna sindaco e giunta ad aderire all’anagrafe antifascista istituita dal comune di Stazzema (Lucca), ma anche ad istituire un’anagrafe virtuale antifascista – antinazista – anticomunista – antidemocratica ed eversiva. L’esito della votazione ha fatto divampare le polemiche nel mondo del centrosinistra: “Una brutta giornata per la nostra città e per chi siede nell’aula rossa di Tursi. Un bel ripasso di storia farebbe bene a tutti”, sono le dure parole, di condanna, dell’Anpi di Genova. “L’Anpi si augura che al più presto giunga dal consiglio comunale un chiaro segnale di radicale ripensamento, nel solco dei principi che ispirarono la nostra Carta Costituzionale e la collocazione del nostro paese in un’Europa Unita, figlia dell’antifascismo e delle donne e uomini che si opposero ai regimi nazifascisti”. Lista Crivello, che si imputa di aver meditato poco di fronte al voto, si dice pronta “a riprendere con ulteriore vigore il nostro impegno a difesa di valori costituzionali e superare nell’immediato quanto accaduto”. Ricucire lo strappo che assume le forme di una ferita sanguinante, per chi si è sentito tradito dal voto di astensione in aula rossa, dovrà essere questo il compito, nell’imminente futuro, di Partito democratico e Lista Crivello.