Nè il Covid né alcun Dpcm possono fermare quel piccolo, ma importante, gesto che è la donazione di sangue. Va detto, infatti, che, nonostante il 2020 sia stato molto complicato, le scorte non sono mancate. Ora è importante proseguire su questa strada anche in questa nuova emergenza sanitaria.
Per questo va specificato che, nonostante a seguito dell’ultimo Dpcm fossero sorti dubbi, è sempre possibilità spostarsi da casa per potersi recare a donare. Il decreto infatti indica tra le misure di contenimento del virus, anche la limitazione degli spostamenti in entrata e in uscita dai territori o all’interno dei medesimi territori (regionali o comunali) individuati “salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute“.
A questo proposito, il Ministero della Salute ha chiarito ogni dubbio evidenziando come siano autorizzati sia gli spostamenti dei donatori, o aspiranti donatori, che escono di casa per recarsi a donare, sia gli spostamenti del personale associativo operante presso le unità di raccolta fisse o mobili.
Le attività di donazione del sangue e degli emocomponenti sono considerati livelli essenziali di assistenza e una eventuale carenza di emocomponenti impatterebbe negativamente sulla possibilità di mantenere la continuità delle attività assistenziali indifferibili di medicina trasfusionale erogate quotidianamente.
Per questi motivi gli spostamenti volti alla donazione del sangue e degli emocomponenti possono essere considerati inclusi tra le “situazioni di necessità”.
Questi spostamenti sono possibili con la Liguria in fascia arancione, ma anche nel malaugurato caso che la nostra regione diventasse rossa. L’importante, in questi casi, è munirsi dell’autodichiarazione.

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