I ricercatori dell’Università di Genova hanno messo a punto un nuovo studio sulla diagnosi delle Neuropatie come CIDP e GBS (rispettivamente “Chronic Inflammatory Demyelinating Polyneuropathy ” e “Guillain Barrè Syndrome”), ovvero alterazioni della funzionalità dei nervi periferici, che causano difficoltà motorie e/o anomalie sensoriali.
Lo studio, di cui l’università di Genova è promotore e coordinatore, finanziato da una fondazione americana (GBS/CIDP Foundation International) è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista JNNP.
In questo studio si dimostra che il dosaggio di un lipide (la sfingomielina) nel liquor di un paziente affetti da patologie immuno-mediate del sistema periferico sia un nuovo biomarker di malattia ovvero grazie a questo lipide è possibile capire se sono presenti alterazioni dei tessuti.
Una delle difficoltà principali a cui andava incontro chi si occupava di queste malattie era infatti l’elevata varietà delle manifestazioni cliniche durante il decorso della malattia, i ricercatori dell’Università di Genova hanno così pensato che potesse essere utile identificare un biomarker, ovvero un segnalatore, in grado di migliorare la gestione di questi pazienti nella pratica clinica di tutti i giorni.
I risultati sono stati un successo, dimostrando che il dosaggio di sfingomielina nel liquor dei pazienti affetti da CIDP e GBS sia un biomarker molto affidabile.