L’Istituto Italiano di Tecnologia e l’Ospedale Gaslini insieme per migliorare l’azione dei farmaci per il trattamento della Fibrosi Cistica.
Lo studio, tutto italiano, è stato realizzato con il supporto della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica e ha svelato uno dei principali meccanismi di azione del farmaco Kaftrio in uso per il trattamento della Fibrosi Cistica. La scoperta chiarisce l’interazione tra i composti chimici del farmaco e le cellule dei bronchi, aprendo nuove prospettive terapeutiche più efficaci per i malati di Fibrosi.
In Italia sono più di 5.000 i pazienti che necessitano di cure per la Fibrosa Cistica, e questa importante scoperta “made in Liguria” potrebbe rappresentare un punto di svolta nella lotta a questa grave malattia.
“La nostra scoperta può aprire la strada a nuove prospettive terapeutiche per i malati di Fibrosi Cistica” dichiara Andrea Armirotti, responsabile del lavoro. “Nonostante le difficoltà che tutti abbiamo affrontato a causa della pandemia, la ricerca non si è mai fermata e questi risultati promettenti ci portano a continuare gli studi con una loro validazione su modelli sperimentali più avanzati”.
Il prossimo passaggio prevede infatti di confermare questi risultati su cellule direttamente ricavate da pazienti affetti da fibrosi, con lo scopo di valutare anche differenze individuali tra diversi pazienti. In futuro, lo stesso approccio potrà essere esteso ad altre mutazioni che causano la FC, spingendo la ricerca verso la scoperta di nuovi farmaci sempre più “mirati” sui singoli pazienti.
La ricerca, insomma, continua. E riparte, ancora una volta, dalla Liguria.