La ricerca del prof. Davide Bedognetti e il suo team di scienziati (Università di Genova), ha svelato che l’immunità anticancro preesistente dipende fortemente dal background genetico dei pazienti.
In altre parole, alcune varianti genetiche che rendono ognuno di noi unico, possono anche influenzare il modo in cui il sistema immunitario combatte i tumori. In particolare, gli autori hanno scoperto che una variazione considerevole dell’infiltrazione immunitaria nel tumore è influenzata dai geni del soggetto e hanno identificato i geni e le varianti chiave responsabili di questo fenomeno. Tra questi, ci sono i geni della via dell’interferone, un meccanismo che viene attivato anche durante la risposta antivirale e in alcune malattie autoimmuni.
La ricerca ha richiesto l’analisi di un’enorme quantità di dati relativi a pazienti, con tumori, arruolati dal Cancer Genome Atlas (TCGA). Sono state analizzate le informazioni genetiche e fenotipiche relative a 9.000 pazienti con 30 diversi tipi di cancro. Il team scientifico internazionale composto da immunologi, oncologi, genetisti e bioinfomatici ha esaminato quasi 11 milioni di varianti geniche e valutato la loro correlazione con 139 parametri immunitari derivati da complesse analisi genomiche effettuate sui campioni tumorali.
I passi successivi della ricerca porteranno a creare punteggi immunogenetici (polygenic risk score) per individuare i pazienti con maggiore probabilità di rispondere all’immunoterapia e a comprendere appieno il meccanismo d’azione dei nuovi geni per sviluppare terapie personalizzate più efficaci. “Siamo ancora all’inizio, ma questo è quello che speriamo di ottenere”, afferma Bedognetti.