Aeroporto di Genova, Righi: “Persi 3/4 del traffico, ma vediamo la luce in fondo al tunnel”
Un 2020 a dir poco complicato per l’Aeroporto di Genova, che ha registrato un vertiginoso calo del traffico a causa della pandemia da Covid-19. “La peggiore crisi del trasporto aereo da quando esiste” commenta il direttore dell’Aeroporto Piero Righi. “Le nostre stime indicano una perdita di 3/4 del nostro traffico a causa del lockdown e di questa seconda ondata”.
L’Aeroporto di Genova è rimasto aprto h24 anche durante il lockdown, caricandosi delle spese di gestione ma, di fatto, senza alcuna entrata. “ma c’è un problema di fondo di fiducia sul trasporto aereo: le diverse misure di prevenzione tra i diversi paesi europei portano i viaggiatori a scegliere, spesso mezzi alternativi, o a non spostarsi se non per assoluta necessità. E’ il traffico domestico, infatti, che sta trainando la lenta ripresa”.
Nonostante tutto, oggi l’aeroporto vede la luce in fondo al tunnel. “Abbiamo ora operativi una buona parte dei nostri collegamenti nazionali. Sul fronte internazionale manteniamo Amsterdam e riprendiamo con Londra e Parigi.”
Sulla possibilità di ristori da parte del governo, Righi riconosce che fino ad ora “non sia stato fatto nulla”, ma rimane fiducioso su un intervento delle istituzioni. “L’aeroporto si colloca a metà tra il servizio pubblico essenziale e una situazione di mercato” spiega Righi. “Ci metteremo tempo a tornare ai volumi pre-covid: i danni che abbiamo subito mentre eravamo obbligati a rimanere aperti, ma con il traffico azzerrato, vanno ristorati. Ho fiducia che questo avverrà, con l’intervento di enti nazionali e regionali. Per ora il ruolo essenziale dell’Aeroporto è stato riconosciuto a parole. Spero che alle parole seguano i fatti”.
Ascolta l’intervista completa al direttore dell’Aeroporto di Genova Piero Righi: