Ddl Zan e il caso di Malika, Tosi (Arcigay Genova): ” Nella nostra città sono tanti i casi che non riescono ad arrivare ai media”

La proposta di legge Zan, che richiede modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di sesso, genere, orientamento sessuale o identità di genere, dopo essere passata alla Camera, continua ad essere bloccata al Senato.

Su Babboleo News – cosa succede in Liguria, ne abbiamo parlato con Claudio Tosi, presidente Arcigay Genova, che sottolinea l’importanza di questa legge. Tosi definisce l’ostruzionismo fatto in Senato come la paura che questa legge possa diventare un bavaglio a chi vuole esprimere la propria opinione, precisando invece che l’obbiettivo è quello di integrare l’argomento omolesbotransfobia in una legge già esistente ed operante dagli anni 90’.

Parlando del caso di Malika, la ragazza ripudiata dalla famiglia dopo aver confessato di essere omosessuale, Claudio Tosi racconta di quanto siano comuni queste situazioni “Genova avrebbe tante cose da raccontare che arrivano solo a noi e che poi non arrivano ai giornali”, quello che vediamo è solo la punta dell’iceberg, molte persone pur di non esporsi non raccontano e non denunciano, finendo per non dire nulla .“Lo stato deve dire alle persone che l’omofobia è un problema”, Genova appare come una città con problematiche minori rispetto ad altre, ma ai telefoni di Arcigay Genova arrivano frequentemente richieste di aiuto.

Tosi commenta il caso di Giovanni de Paoli, ex consigliere regionale della Lega, imputato dopo che nel 2016 nel corso di un incontro con l’associazione Agebo disse che se avesse avuto un figlio omosessuale l’avrebbe bruciato “Penso che queste persone debbano prendersi una responsabilità politica”, aggiunge in seguito “devono rispondere della violenza di certe affermazioni”.

Ascolta l’intervista completa a Claudio Tosi