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Silvia Scelsi è la prima infermiera nominata Presidente dell’Italian Resuscitation Council

Per la prima volta un’infermiera è stata nominata Presidente dell’Italian Resuscitation Council, nato nel 1994 con lo scopo di diffondere la cultura e l’organizzazione della rianimazione cardiopolmonare in Italia, con sede a Bologna.

La dottoressa Scelsi è dirigente del Dipartimento delle professioni sanitarie – che conta circa 1400 operatori – presso l’Istituto pediatrico Gianna Gaslini di Genova, dal 2016.
Più che una vittoria lo ritengo un grande traguardo per la professione. Per la prima volta questa carica è stata assegnata in maniera unitaria a un infermiere. È segno della maturità dei tempi da parte di tutti i professionisti che lavorano nell’emergenza sanitaria e che sono sempre all’avanguardia e sono sempre esposti, lo stanno dimostrando con la gestione della pandemia”, racconta la dottoressa Silvia Scelsi.

“Per la prima volta questa carica è stata assegnata ad una infermiera: non poteva che essere un’infermiera del Gaslini! Siamo orgogliosi di avere tra i nostri dirigenti una professionista dalle grandi capacità organizzative e umane. La qualità dell’assistenza infermieristica è da sempre fiore all’occhiello dell’offerta sanitaria del nostro policlinico scientifico pediatrico e questa nomina è un’ulteriore conferma del grande lavoro di squadra portato avanti per rendere l’ospedale sempre più efficiente e a misura di bambino”, ha dichiarato il direttore generale Renato Botti.

In precedenza responsabile dell’U.O.C. Servizio regionale dell’assistenza infermieristica dell’Azienda regionale Emergenza sanitaria (ARES) 118 Lazio, Scelsi ricopre attualmente anche la carica di presidente ANIARTI (Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica) per il triennio 2020-2022.
Silvia Scelsi, laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche con lode alla Cattolica di Roma, ha conseguito sempre con lode la qualifica di dirigente dell’assistenza infermieristica e si è formata come istruttore, direttore ed educatore dei corsi di Rianimazione presso l’Italian Resuscitation Council, ha inoltre conseguito il certificato di specializzazione in anestesia, rianimazione e terapia intensiva con lode. Oltre al grande impegno presso il Gaslini, è docente presso diverse Università italiane come l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Università la Sapienza e presso l’Università degli Studi di Genova in infermieristica clinica e infermieristica in area critica.

Ai microfoni di Radio Babboleo la dottoressa Silvia Scelsi, dirigente del Dipartimento delle professioni sanitarie del Gaslini di Genova

“Una bella notizia in un periodo complicato che sembra non voler finire. Com’è la situazione dei bimbi del Gaslini?”

“Una grande carriera. Cosa consiglia a chi vorrebbe intraprendere questo percorso lavorativo?”

L’infezione da SARS-CoV-2 in Liguria corre tra i bambini: i dati del Gaslini

Gli specialisti dell’Ospedale pediatrico Gaslini di Genova hanno fatto il punto della situazione epidemiologica attuale dell’infezione nella popolazione pediatrica nel territorio, in occasione della prossima disponibilità di un vaccino utilizzabile nella fascia di età 5-11 anni, approvato ieri dall’Ema, Agenzia europea per i medicinali.

Oggi la fascia d’età 5-11 anni registra la più elevata incidenza d’infezione, a causa verosimilmente del combinarsi di elevata socializzazione (frequenza scolastica) e non disponibilità di vaccino.

I casi di sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C) sono correlati alla presenza di COVID-19 in età pediatrica e pertanto la vaccinazione, riducendo il numero degli infetti, potrebbe prevenire la comparsa di questa grave complicanza.

Da tempo il Gaslini, in collaborazione con ALISA, dispone di un monitoraggio settimanale dell’andamento dell’infezione da SARS-CoV-2 in soggetti di età inferiore a 19 anni in Liguria.

I recenti dati svelano come la curva della diffusione dei contagi nella popolazione pediatrica abbia progressivamente superato quella della popolazione generale da quando è stata introdotta la vaccinazione.

I dati mostrano come per fermare la diffusione del virus nella popolazione e mettere le scuole in sicurezza, assicurando la possibilità di uno svolgimento delle attività didattiche in presenza, l’avere a disposizione un vaccino impiegabile anche nella fascia d’età 5-11 anni sia assolutamente una buona notizia” spiega Raffaele Spiazzi, direttore sanitario dell’Istituto G. Gaslini.

I dati indicano chiaramente come il COVID-19 abbia in fase acuta un decorso generalmente benigno in età pediatrica, salvo la presenza di co-patologie quali ad esempio malattie o trattamenti immunosoppressivi. I dati del Gaslini raccontano di soli 188 ricoveri totali per COVID-19 da inizio pandemia (marzo 2020), dei quali 3 necessitanti di terapia intensiva per concomitanti patologie” sottolinea Elio Castagnola, direttore dell’UOC Malattie Infettive del Gaslini.

È stata però anche descritta in pediatria una complicanza del COVID-19 che ricorre con una frequenza non marginale (1 caso ogni 500 infezioni circa): la sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C), una condizione clinica severa con coinvolgimento acuto di diversi organi bersaglio (cuore e intestino in primis), che insorge mediamente a distanza di quattro

settimane dall’infezione e che, pur avendo un’evoluzione benigna, richiede un trattamento ospedaliero per non meno di due-tre settimane e, in alcuni casi, importanti terapie immunosoppressive.

Dall’inizio della pandemia ad oggi presso il Gaslini sono stati individuati 29 casi di questa affezione, in bambini di età media 4 anni, con un’incidenza nella popolazione pediatrica generale circa 5-10 volte superiore a quella di altre malattie gravi e, nei soggetti positivi COVID-19, di circa 200 casi/100.000 pazienti. È verosimile che i casi di MIS-C siano correlati alla frequenza di COVID-19 in età pediatrica e pertanto la vaccinazione, riducendo il numero degli infetti potrebbe essere importante anche per prevenire la comparsa di questa complicanza” spiega Raffaele Spiazzi, direttore sanitario del Gaslini.

Un’altra complicanza di COVID-19 è il cosiddetto ‘long-Covid’. Questa condizione, ormai ben nota nell’adulto, comincia ad essere osservata e studiata anche in età pediatrica, anche se non è ancora ben chiara la sua definizione clinica in questa fascia di età. A questa si deve anche aggiungere tutta la serie di disturbi psicologici indotti nei bambini e negli adolescenti dai ripetuti e prolungati “lock-down”. La possibilità di una vaccinazione per ampie fasce di età in pediatria aiuterà sicuramente anche a ridurre queste complicanze, aiutando la rapida ripresa di una “vita normale” anche per i pazienti pediatrici” conclude Castagnola.

Teatro della Corte: debutta lo spettacolo ‘INFERNO’ a sostegno del Fondo Malattie Renali del Bambino

Martedì 16 novembre 2021 alle ore 20:30 debutterà al Teatro della Corte di Genova, in prima assoluta, lo spettacolo ‘INFERNO’, ideato e realizzato dall’Associazione Culturale Giovane Athena (ACGA).

Lo spettacolo nasce per sostenere una nobile causa: infatti i proventi dello spettacolo andranno a FMRB – Fondo Malattie Renali del Bambino – Onlus che da più di quarant’anni aiuta le famiglie disagiate dei bambini ricoverati nel reparto di Nefrologia, Dialisi e Trapianto dell’Ospedale Gaslini di Genova.

La collaborazione tra l’Associazione Culturale Giovane Athena con FMRB nasce due anni fa, quando Manuel Pala, direttore artistico dello spettacolo, ha l’idea di presentare un film – ‘Cuori in guerra’ – interamente realizzato da giovani. Grazie agli introiti dei biglietti e agli sponsor della serata FMRB ha potuto comprare un ecografo di ultima generazione per il Reparto di Nefrologia.
Questa grande iniziativa ha donato a Manuel Pala la nomina di Alfiere della Repubblica da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L’Associazione Giovane Athena, formata interamente da ragazzi tra i 18 e i 24 anni, ha deciso così, visto il grande successo derivante dalla prima collaborazione, di realizzare uno spettacolo a teatro nuovamente a sostegno del FMRB.

Lo spettacolo è patrocinato dal Comune di Genova, Regione Liguria, Università di Genova, Associazione Alfieri della Repubblica Italiana e Compagnia San Paolo.

INFERNO’ è una rivisitazione in chiave moderna di alcuni canti molto conosciuti dell’Inferno dantesco attraverso musica, danza e recitazione, interamente realizzata dai ragazzi dell’Associazione Giovane Athena.

Trattiamo diverse tematiche attuali e importanti, utilizzando l’escamotage dell’Inferno e dei gironi danteschi’ racconta Ginevra Ferro, coreografa e ballerina dello spettacolo.

I biglietti dello spettacolo saranno acquistabili presso il botteghino del Teatro della Corte fino al giorno stesso dell’evento o presso la biglietteria 2M di Piazza Leonardo Da Vinci, in Albaro.

Ai microfoni di Radio Babboleo Ginevra Ferro membra dell’Associazione Culturale Giovane Athena, coreografa e ballerina dello spettacolo.

‘‘Di cosa si occupa l’Associazione Culturale Giovane Athena, di cui fai parte?’’

‘Come nasce la collaborazione con il FMRB?’’

‘‘Entrando nel vivo dello spettacolo, come introdurresti ‘Inferno’?’’

‘Qualche informazione sullo spettacolo: come fare per partecipare e acquistare i biglietti in sostegno di questa nobile causa?’’

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Ricerca, IIT e Gaslini insieme nella lotta alla Fibrosi Cistica

L’Istituto Italiano di Tecnologia e l’Ospedale Gaslini insieme per migliorare l’azione dei farmaci per il trattamento della Fibrosi Cistica.

Lo studio, tutto italiano, è stato realizzato con il supporto della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica e ha svelato uno dei principali meccanismi di azione del farmaco Kaftrio in uso per il trattamento della Fibrosi Cistica. La scoperta chiarisce l’interazione tra i composti chimici del farmaco e le cellule dei bronchi, aprendo nuove prospettive terapeutiche più efficaci per i malati di Fibrosi.

In Italia sono più di 5.000 i pazienti che necessitano di cure per la Fibrosa Cistica, e questa importante scoperta “made in Liguria” potrebbe rappresentare un punto di svolta nella lotta a questa grave malattia.

“La nostra scoperta può aprire la strada a nuove prospettive terapeutiche per i malati di Fibrosi Cistica” dichiara Andrea Armirotti, responsabile del lavoro. “Nonostante le difficoltà che tutti abbiamo affrontato a causa della pandemia, la ricerca non si è mai fermata e questi risultati promettenti ci portano a continuare gli studi con una loro validazione su modelli sperimentali più avanzati”.

Il prossimo passaggio prevede infatti di confermare questi risultati su cellule direttamente ricavate da pazienti affetti da fibrosi, con lo scopo di valutare anche differenze individuali tra diversi pazienti. In futuro, lo stesso approccio potrà essere esteso ad altre mutazioni che causano la FC, spingendo la ricerca verso la scoperta di nuovi farmaci sempre più “mirati” sui singoli pazienti.

La ricerca, insomma, continua. E riparte, ancora una volta, dalla Liguria.