Il primo caso per Mariolino Migliaccio ne “La fine è ignota” il nuovo romanzo di Bruno Morchio
Genova ancora una volta peculiare cornice nel nuovo romanzo dello scrittore genovese Bruno Morchio, “La fine è ignota“, che vede per la prima volta in azione Mariolino Migliaccio, trentenne squattrinato, investigatore privato, senza licenza né ufficio, che riceve i clienti in un bar dei carruggi. Una Genova “invecchiata e degradata”, ma sempre dal grande fascino accompagna il primo caso di Migliaccio, affidatogli da un boss che lo assolda per cercare Liveta, una delle “ragazze” della sua casa di tolleranza, sparita nel nulla. Quando Mariolino si renderà conto che non è stato ingaggiato per cercarla ma per risolvere una grana ben più grossa dell’organizzazione criminale, sarà troppo tardi per tirarsi indietro.
“Al mio detective Bacci Pagano, protagonista di 14 romanzi e un libro di racconti, subentra un giovane investigatore genovese precario che indaga in condizioni molto diverse, una nuova generazione che vive in condizioni molto più difficili” – racconta lo scrittore Bruno Morchio ai microfoni di Radio Babboleo – “non un detective senza macchia e senza paura della tradizione classica, ma uno che deve fare i conti con la necessità di sopravvivere”.
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