Teatro Akropolis, una pièce e un film per raccontare il Tempo e la Luce
Questa sera alle 20.30 a Sestri Ponente in via Mario Boeddu, va in scena la replica di Apocatastasia, il nuovo spettacolo di Teatro Akropolis per il ciclo “La parte maledetta: viaggio ai confini del teatro”, i registi presentano il film dedicato a postulati e tecniche di Gianni Staropoli.
Il nuovo spettacolo, coprodotto con Giovine Orchestra Genovese, vede sulla scena Roberta Campi e Giulia Franzone, dirette da Clemente Tafuri e David Beronio, danno corpo al concetto espresso dal titolo. Il termine “apocatastasi” indica la fine dei tempi, quando il tempo lineare si sospende e tutte le categorie quotidiane, comprese la volontà e l’identità, entrano in crisi e perdono di senso. Due figure abitano questo spazio sospeso. In una danza dell’Ade, che è espressione di un’azione impossibile, in cui ogni corpo perde la forma appena conquistata, in una metamorfosi che diventa caduta, ma anche racconto di come tutto sopravviva nel suo disfarsi. Con le note, Borgonovo mette a confronto la circolarità e l’orizzontalità del tempo, due dimensioni che nonostante sembrino inconciliabili, convivono.
Clemente Tafuri, direttore artistico di Teatro Akropolis:
“La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro” è invece un ciclo di film-documentari dedicati a protagonisti dell’arte e della cultura che nel loro lavoro hanno messo in crisi il sistema delle distinzioni specialistiche delle varie discipline. Le arti per la scena, la filosofia, l’idea stessa di performatività si rivelano così per quello che sono, una serie di rappresentazioni che interrogano senza compromessi il presente. Tra i più innovativi light designer del panorama teatrale italiano, Gianni Staropoli è, con la luce, protagonista del film. Quella luce che, tra realtà e artificio teatrale, rende visibili le cose più nascoste e inevitabilmente le distrugge, le getta nel gioco dell’esperienza e alla fine le dissolve. È questo paradosso che ispira il lavoro e la ricerca di Staropoli.