Arriva a Genova il regista Gabriele Mainetti, la sua presentazione al Cinema America del nuovo film ‘Freaks Out’

Giovedì 11 novembre, alle 20, il regista Gabriele Mainetti, vincitore del David di Donatello nel 2016 come miglior regista esordiente per il film ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’, sarà al cinema America, in via Colombo 11 a Genova, per presentare il suo nuovo film ‘Freaks Out’.

Oltre a introdurre la proiezione del film, al termine il regista sarà protagonista di un incontro moderato dal giornalista e critico cinematografico Dario Vassallo.

Freaks Out’, presentato alla 78ª Mostra del Cinema di Venezia, racconta la storia di quattro amici: Matilde (Aurora Giovinazzo), Cencio (Pietro Castellitto), Fulvio (Claudio Santamaria) e Mario (Giancarlo Martini) vivono come fratelli nel circo di Israel (Giorgio Tirabassi). Quando Israel scompare misteriosamente, forse in fuga o forse catturato dai nazisti, i quattro “fenomeni da baraccone” restano soli nella città occupata. Qualcuno però ha messo gli occhi su di loro, con un piano che potrebbe cambiare i loro destini… e il corso della storia.

«”Freaks Out” – ha dichiarato il regista Gabriele Mainettinasce da una sfida: ambientare sullo sfondo della pagina più cupa del Novecento un film che fosse insieme un racconto d’avventura, un romanzo di formazione e, non ultima, una riflessione sulla diversità. Per farlo ci siamo avvicinati alla Roma occupata del 1943 con emozione e rispetto, ma allo stesso tempo abbiamo dato libero sfogo alla fantasia. Sono nati così i nostri quattro freak, individui unici e irripetibili, protagonisti di una storia più grande di loro. Dopo “Lo chiamavano Jeeg Robot”, con il soggettista e sceneggiatore Nicola Guaglianone, ci siamo domandati “e adesso che facciamo, di altrettanto fico?”. Un sequel era fuori discussione, e così abbiamo iniziato a buttare giù alcune idee, guidati da un’unica, grande domanda: “Tu cosa vorresti fare?”. Perché un film deve nascere prima di tutto dalla passione, non da un calcolo».

Nel corso dell’intervista, il regista Gabriele Mainetti, ci confida che il film “nasce dall’idea di ricalcare quel cinema che mi ha cresciuto quando ero piccolo, che per me era meraviglia, ad esempio quello di Spielberg, sperando di far fare lo stesso viaggio allo spettatore”. “Dall’altra però – prosegue Mainetti – scaturisce anche da quella di metter in gioco personaggi che siano diversi ponendo al centro la diversità che in qualche modo ci accomuna tutti. Ognuno di noi è unico in questo senso e quindi siamo tutti diversi”.

Ai microfoni di Radio Babboleo, Gabriele Mainetti, regista vincitore del David di Donatello 2016

Ascolta l’intervista completa