Montagnaterapia, via al corso sull’uso degli ausili da fuoristrada
Una nuova joëlette per il Club Alpino Italiano della Liguria è stato donato dalla scuola di Fondo-Escursionismo “Marno Revello”. Numerose le richieste di utilizzo del mezzo atto a consentire l’accesso in montagna a persone con disabilità, tanto da rendere indispensabile l’avvio di un corso Cai propredeutico all’uilizzo degli ausili meccanici da fuoristrada.
Il corso, in programma dal 7 maggio al 18 giugno, prevede 8 ore di lezioni teoriche via web e 8 ore di esercitazione sul campo. La pratica a Ponente si terrà a Cervo (Im) l’11 giugno (dalle 9 alle 16) nel parco comunale del Ciampà, mentre a Levante è fissata per il 18 giugno (sempre ore 9-16) presso il Colle del telegrafo nel Parco delle Cinque Terre.
“Un progetto frutto di condivisione perché la disabilità necessita di fare rete” – commenta il ministro alle Politiche della Disabilità Erika Stefani – “Questo intervento valorizza le nostre vette non solo come turismo, svago, sport, ma come un modo diverso di mettersi alla prova, di allargare il nostro orizzonte. Non dobbiamo lasciare che la persona con disabilità si adatti al mondo, ma continuare ad intervenire perché tutti possano vivere appieno la propria vita”.
“Regione Liguria collabora sinergicamente dai primi anni ’80 col Cai e potenzia le diverse attività di riscoperta in piena sicurezza – spiega il vice presidente con delega al Marketing territoriale Alessandro Piana – Allargare sempre più il versante green e l’unicità naturalistica della Liguria alle persone con problemi deambulatori è doveroso: non bastano le operazioni sulle barriere architettoniche della città, è parimenti importante soffermarsi sul profilo sportivo, ricreativo e naturalistico”.
“La nuova joëlette sarà messa a disposizione delle sezioni grazie all’ausilio di volontari– spiega il presidente del Cai Liguria Roberto Manfredi – Oltre all’impegno sul campo occorrono diverse accortezze, tra cui la verifica delle difficoltà del sentiero e la presenza di ostacoli spesso ritenuti marginali per il camminatore esperto, ma che possano risultare ostativi per chi utilizza la joëlette. L’opportunità è fondamentale, sia dal fronte dell’inclusività sia della condivisione. Del resto, la montagna ci insegna da sempre il rispetto della natura e dell’altro ed è di esempio per sfidare le proprie potenzialità“.
“Rendere accessibile la montagna a tutti, ma sempre con le dovute attenzioni“
“L’obiettivo del corso è quello di uniformare a livello nazionale tutti quelli che conducono la joelette” – racconta l’organizzatore del corso Gianmarco Simonini – “Vogliamo arrivare ad un linguaggio comune attraverso la classificazione delle difficoltà dei sentieri nazionali”