“Tutto qua? Repertorio ragionato di oggetti ostili”, il breviario ironico del magistrato Marchesiello
Michele Marchesiello è nato a Bolzano nel 1941, magistrato dal 1967 al 2007. Genovese da sempre, Marchesiello mette a fuoco una lista nera di oggetti antipatici, inutili e noiosi, presenti nella nostra vita. Da questa idea nasce il titolo del suo nuovo libro edito da Sido, “Tutto qua? Repertorio ragionato di oggetti ostili”. Un libro che, come lo stesso autore afferma, “pretende serietà, vuole introdurre attraverso la ricostruzione degli oggetti dei valori reali, importati”.
In soli 181 pagine l’autore in maniera ironica racconta la delusione di uno uomo che, in un primo momento, aveva provato entusiasmo e amore per tutta la tecnologia arrivata nelle nostre vite, dal videoregistratore, passando per i vari body scanner, power point, casse self service e tanti altri oggetti innovativi. E non è tutto, tra i vari imputati, sono presenti anche oggetti che non hanno nulla a che fare con il digitale: dal trolley alla tuta, dal marsupio al minirobot, fino ad arrivare anche al telegiornale.
Secondo Marchesiello questi oggetti hanno la colpa di aver dimostrato tutti i nostri errori commessi fino ad oggi e, per questo, messi alla giuria sul banco degli imputati per essere giudicati.
Tutto qua? mette in luce le qualità letterarie, sociologiche, filosofiche e cinematografiche dell’autore invitandoci alla lettura, se pur con fatica, per conoscere se stessi e diffidare delle scorciatoie.
Ma passiamo dal libro all’attualità dolceamara della professione legata alla magistratura, sappiamo che da anni oramai la magistratura non attraversa tempi facili. Il cittadino è il primo ad esprimere preoccupazione nei confronti della giustizia e del suo rapporto con la politica. “Il problema fondamentale – dichiara il giudice in pensione Marchesiello, ai microfoni di Babboleo news – “è l’odierna crisi dei partiti e la confusione venutasi a creare nelle varie correnti di pensiero tra i magistrati, ai miei tempi esistevano solo due correnti, ed era tutto più semplice”.
Per quanto riguarda l’annoso tema legato alle donne e la loro possibilità di fare carriera da magistrato, il magistrato Marchesiello aggiunge che “si sono fatti grandi passi avanti, oggi sono molte le donne che ne fanno parte, rispetto a quando io ho cominciato. C’è comunque ancora molto da fare perché gli incarichi più ambiti sono ancora solo maschili”.
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