“Grave se la conferma della giudice Faggioni venisse delegittimata”. Lo afferma la portavoce del Comitato in ricordo delle vittime del ponte Morandi Egle Possetti, dopo la decisione della Corte d’Appello di Genova di rigettare l’istanza di ricusazione del gup Paola Faggioni. Dopo la pronuncia di ieri è già stata annunciata dal gruppo di legali degli imputati l’intenzione di ricorrere in Cassazione. Si temono nuovi possibili rallentamenti al procedimento in corso, che riprenderà lunedì prossimo con l’udienza preliminare. Ascolta l’intervista e il commento di Possetti.
Si è tenuto oggi un incontro con i parlamentari liguri e le istituzioni locali per presentare un progetto di legge a sostegno delle famiglie delle vittime dovute alle incurie delle infrastrutture, a volerlo fortemente il comitato ricordo vittime ponte Morandi, la sua presidente Egle Possetti, ai microfoni di Babboleo News ha commentato la tragedia della funivia Mottarone a Stresa avvenuta ieri:” Per me è stata una giornata bruttissima, ci siamo catapultati nuovamente a tre anni fa”.
Egle Possetti ha spiegato inoltre la loro richiesta: “Questo disegno di legge vuole che le vittime di incuria delle infrastrutture statali siano riconosciute“.
Mentre l’inchiesta sul crollo di ponte Morandi prosegue, i documentari non fanno mai perdere l’attenzione su quanto accaduto il 14 agosto 2018.
E’ il caso del lungometraggio “Il ponte della vergogna” del regista genovese Fabio Giovinazzo.
L’opera vuole mostrare attraverso gli occhi dell’autore la tragedia del crollo di ponte Morandi, che ha causato la morte di 43 persone.
“La memoria è stata ciò che mi ha spinto alla realizzazione di questo lungometraggio[…] il ponte era già consegnato alla storia, e oggi sopravvive grazie alle immagini“, così il registra spiega perché ha deciso di realizzare questo film.
“Con la consegna del lavoro peritale viene inserito un importante tassello nella ricerca della verità” così Egle Possetti, presidente del Comitato in Ricordo delle Vittime di Ponte Morandi, commenta gli accertamenti dei periti sul crollo del viadotto sul Polcevera che il 14 agosto 2018 provocò la morte di 43 persone. Secondo i tecnici il crollo sarebbe avvenuto per corrosione del tirante della pila 9, e controlli e manutenzioni sarebbero stati inadeguati. Abbiamo contattato telefonicamente Egle Possetti, che ha espresso la propria soddisfazione per una perizia che, di fatto, esclude tesi alternative sulle cause della tragedia.
“Attenderemo l’esito processuale, ma siamo di fronte a un passaggio importante. Da periti super partes, incaricati dal Gip, emergono considerazioni importanti che vanno nel segno di quanto sosteniamo da due anni.”
E’ una notizia che forse aspettavate un po’ prima? Sono passati più di due anni…
Sì. A causa del Covid e della complessità della verifica tecnica i tempi si sono allungati. Ma auspichiamo che grazie a questo grande lavoro dei periti le indagini possano avere un’accelerazione in fase processuale. Gli elementi tecnici sono cospicui.
Di fatto, la perizia smonta altre ipotesi avanzate dalla difesa sul crollo del Ponte.
“Finalmente non sentiremo parlare di fulmini, di bobine e altre cose di questo tipo, che in due anni erano state messe sul piatto delle indagini. Ma credo che la maggior parte degli italiani, vedendo le immagini, la pensasse come noi.”
Da oggi le indagini proseguono con nuove certezze, alla ricerca spasmodica di verità e giustizia per le 43 vittime di Ponte Morandi.