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Depositi chimici a Ponte Somalia, Maranini “I cittadini, i territori e i comitati devono partecipare alle decisioni”

Uno dei temi principali al centro della campagna elettorale, che il prossimo giugno porterà all’elezione del sindaco di Genova è il caso depositi chimici. La questione, che prevede il progetto di trasferire le aziende Carmagnani e Superba dal quartiere genovese di Multedo a quello di Sampierdarena, nell’area portuale di Ponte Somalia, si è spostata dal capoluogo ligure al Parlamento, dove è stato oggetto di discussione, ieri, all’interno della commissione Trasporti della Camera presieduta dalla deputata ligure Raffaella Paita. A prendere parola tutti i principali protagonisti che in questi mesi e in queste settimane hanno alimentato il dibattito cittadino sulla spinosa querelle, dai comitati al presidente di Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini. Presenti anche i comitati cittadini.

“Inizialmente era previsto che l’audizione sarebbe stata sostenuta solo dal presidente di Autorità Portuale Signorini – sostiene a Babboleo News il presidente della seconda commissione del Municipio II Centro Ovest Fabrizio Maranini -, ma con varie insistenze siamo riusciti ad allargarla ai territori, quindi ai municipi e ai sindacati e in un secondo tempo anche ai comitati. La logica dell’uomo solo al comando cade nel momento in cui chi è nelle istituzioni fa partecipare i cittadini e i territori alle decisioni che devono essere prese. La cosa importante che è emersa, finalmente direi, è la verità sulla questione del dialogo in porto, perché il sindaco Bucci in assemblea pubblica disse ripetutamente che se n’era già parlato, ma in realtà ciò non è successo. Ieri, il professore del dipartimento di Scienze Politiche ha affermato che dell’ipotesi Ponte Somalia non se n’era mai discusso. Si era bensì parlato della Lanterna, dell’ipotesi Cornigliano e del Terminal Messina. Le soluzioni Lanterna e Terminal Messina caddero subito dopo pochi giorni e, come detto, l’Università di Genova ha ribadito questa posizione.”

“Una questione delicata è emersa, e va affrontata subito – continua Maranini -, ovvero quando il rappresentante del comitato di Multedo affermò che, per la bonifica, sarebbe stata acquisita l’area dal Comune di Genova. Aberrante, non si può, da parte pubblica, acquisire un terreno e poi bonificarlo. Semmai spetterà ai proprietari che l’hanno sfruttato fino ad oggi procedere con i lavori di bonifica, e non attraverso l’utilizzo di soldi pubblici.”

“La sicurezza deve essere un valore aggiunto – prosegue il presidente del Municipio II Centro Ovest – e deve essere sempre in movimento verso un miglioramento di essa, e non verso un minor controllo delle situazioni. Proprio a proposito di ciò, un’altra cosa grave è venuta fuori dalle parole del presidente dell’Autorità Portuale, quando si evidenziava la norma che vieta il passaggio delle chimichiere nel canale, sostenendo che le norme possono mutare col passaggio dei tempi. Se devono mutare, noi vorremmo tanto che le norme, mutassero per il meglio. Il sindaco, inoltre, insiste a prendere una posizione che non è sua, perché lui non decide ciò che succede nel porto, nonostante avesse dato questa decisione per sicura e per fatta, invece no. Già la Commissione ha posto dei dubbi, dovrà essere interpellato a breve il Consiglio superiore dei Lavori pubblici e il Ministero delle Infrastrutture, quindi figure di grado superiore. Io direi che il sindaco deve ritrovare il suo ruolo di amministratore della città, concentrandosi sulla sicurezza e la salute dei suoi cittadini.”

Ascolta le parole di Fabrizio Maranini a Babboleo News.

Depositi chimici: in mille in piazza a Sampierdarena contro lo spostamento a Ponte Somalia

No al trasferimento dei depositi chimici di Genova da Multedo a Ponte Somalia, nuova mobilitazione oggi dei cittadini di Sampierdarena scesi in piazza in oltre 1000 con un corteo per fermare lo spostamento di Carmagnani e Superba. Al loro fianco anche il municipio Centro Ovest che dopo il ricorso al tar aggiungerà nuovi dati alla documentazione per sostenere l’impraticabilità della soluzione trovata dal comune. Residenti e attivisti hanno sfilato in corteo da piazza Barabino fino a lungomare Canepa, con cartelli e striscioni: “Più servizi, meno servitù”, e “La nostra salute e la nostra vita non sono in vendita”. “Abbiamo presentato altre 38 pagine di osservazioni – spiega il presidente del municipio Centro Ovest Michele Colnaghi – da cui appare chiaro che questa non sia solo una nostra idea, ma che questo spostamento non sia da fare per tutta una serie di normative che secondo noi vengono aggirate”.

“Nonostante sia evidentemente impossibile tenere i depositi dove sono attualmente – sottolinea anche Gianmarco Veruggio, candidato capolista in consiglio comunale a Genova per la lista Crucioli Sindaco – sarebbe passare dalla padella alla brace metterli sotto la Lanterna, condizionerebbe tutti i siti adiacenti”.

No secco alla scelta di Sampierdarena anche da parte di Antonella Marras, candidata sindaco per la sinistra. “Vanno tolti da Multedo – ha spiegato – ma non abbiamo gli spazi in questo momento per metterli in città. Va valutato tutto quello che esiste già in quell’area come aziende a rischio incidente rilevante e l’impatto che avrebbe sul lavoro”. “Una logica perenne di fare di Sampierdarena una cloaca di servitù – conclude Gianfranco Angusti, delle Officine Sampierdarenesi – o si capisce che certe cose non sono compatibili, non ci stanno, oppure glielo faremo capire”. Ascolta le interviste di Babboleo News.