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La scolarizzazione come occasione di crescita, ma durante l’emergenza sanitaria cosa succede? Le risposte della pedagogista Cinzia Zaccaro

Cinzia Zaccaro, pedagogista e vicepresidente ligure Federazione consultori familiari di ispirazione cristiana, ha alle spalle una lunga esperienza consultoriale e conosce molto bene cosa accade nella mente dei bambini e degli adolescenti. Esprime tutta la sua preoccupazione riguardo le ripercussioni negative che stanno venendo a galla nella scuola, dopo i due anni bui della pandemia. La didattica a distanza, anche nota come (dad), ha sconvolto in modo significativo la vita dei minori, creando un rischio per il benessere mentale di bambini e adolescenti.

Questa tragica esperienza, come la stessa vicepresidente spiega, “ha creato delle ripercussioni sui minori che stanno aumentando ancora adesso, dalle richieste di ascolto che stanno aumentando nei nostri consultori”.

“L’Italia, in Europa, detiene il triste primato con il maggior numero di Neet acronimo di Not in Education, cioè di quei milioni di ragazzi che non studiano e non lavorano”, spiega Cinzia Zaccaro.

La scuola a distanza secondo la pedagogista non ha fatto altro che peggiorare questa ben nota situazione. Tutt’oggi restano ancora segni preoccupanti su alunni di ogni scuola e grado.

Ascolta l’intervista completa a Cinzia Zaccaro

Rientro a scuola al 70%, in alcuni istituti precedenza a quinte e prime.

A partire da lunedì 26 aprile, gli studenti delle scuole superiori hanno ripreso le lezioni in presenza, sono garantite in zona rossa dal 50% al 75%, in zona gialla e arancione dal 70% al 100%. Sarà per molti la possibilità di tornare gradualmente alla normalità, anche se, la strada è ancora lunga.

La Liguria, entrata in zona gialla, ha deciso per un rientro in presenza al 70% per gli studenti della scuola secondaria. Nell’ordinanza regionale vengono comprese le istituzioni scolastiche statali e paritarie, gli organismi formativi di istruzione e formazione professionale (IeFP), gli istituti tecnici superiori (ITS) e i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS).

Gianni Poggio, dirigente scolastico Vittorio Emanuele di Genova, racconta ai microfoni di Babboleo News com’è stato organizzato il rientro nella scuola che dirige: “siamo al 70%, abbiamo dato la priorità alle classi quinte perché hanno l’esame di stato, e alle classi prime”. Il dirigente scolastico commenta le criticità relative ai trasporti, affermando che al momento non ne sono state registrate.

Sanremo, torna la “Pascoli”: sindaco dedica riapertura a benefattrice russa

Una storia a lieto fine in cui cultura, istruzione e beneficenza si legano in maniera indissolubile.

Nel settembre 2019, a Sanremo, una dichiarazione di inagibilità aveva lasciato “a spasso” 600 studenti di ben 14 classi della Scuola media Pascoli. Oggi la campanella alla Pascoli è tornata a suonare, dopo un anno e mezzo di lavori e investimenti per 2 milioni e duecento mila euro.

La vera protagonista della storia è la donna a cui il sindaco Biancheri ha dedicato la giornata di riapertura odierna. Si tratta di Elena Sivoldaeva, una designer russa che vive nel ponente ligure e che in questi mesi ha affittato, a sue spese, i prefabbricati in cui gli studenti della Pascoli hanno potuto studiare, imparare e crescere. Cifre importanti, 600.000 euro, che non rappresentano un caso isolato: la signora Sivoldaeva, in piena emergenza covid, aveva già donato alla città di Sanremo due costosi dispositivi per la diagnostica e l’analisi del virus Covid-19 e di altre patologie.

Una vera e propria benefattrice, che a quanto pare si è innamorata del ponente ligure al punto di renderlo, a sue spese, un posto ancora migliore. Questo basta a renderla, a nostro parere, una ligure D.O.C.

Scuola, gli asili liguri sono i più affollati d’Italia: quasi 23 bimbi per classe

In Liguria siamo abituati a stare stretti. La nostra regione è chiusa in un sottile lembo di terra tra mari e monti, e l’estensione “orizzontale” delle nostre città ne è testimone. Certo, se questa abitudine a stare vicini vicini non si riproponesse nelle scuole, soprattutto in epoca covid, sarebbe meglio.

Da un’indagine DAS (gruppo Generali) è emerso infatti che le classi degli istituti liguri sono fin troppo popolate: la nostra regione è al quinto posto per densità di alunni nelle classi: 20,84, superiore rispetto alla media nazionale di 20,34. La Liguria è addirittura al primo posto per quanto riguarda le classi più numerose nella scuola dell’infanzia, con 22,72 alunni per classe: sono 19.059 gli alunni iscritti nelle scuole materne della regione, suddivisi in 839 sezioni. La regione è inoltre al quarto posto per quanto riguarda le scuole medie (21,41 alunni per classe) e le superiori (22,20 alunni per classe). Meno affollate, invece, le classi delle scuole primarie, con una media di 18,56 alunni.

Quale potrebbe essere una soluzione per alleggerire il carico sulle nostre scuole? L’unica ipotesi percorribile è quella di aumentare le classi, riqualificando spazi – magari all’interno degli stessi plessi scolastici – e, se necessario, riconvertire nuovi edifici a scuole. Nel frattempo, diventa ancora più importante rispettare le norme igienico-sanitarie: sanificazione, mascherina, distanziamento. E buona lezione a tutti.