Oggi a Genova la marcia per ricordare la deportazione degli ebrei genovesi

79 anni fa, il 3 novembre 1943, oltre 250 ebrei genovesi- uomini, donne e bambini – sono stati imprigionati e condotti ai campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Di queste persone ne sono tornate solo 20. Per non dimenticare una delle date più buie della storia della città è prevista per oggi, mercoledì 2 novembre, la tradizionale marcia a Genova che ricorda la shoah e dice no ad antisemitismo e razzismo. Appuntamento alle 17,30 di fronte al Teatro Carlo Felice per ripercorrere il percorso che queste persone hanno fatto verso la Sinagoga, dove sono state catturate con l’inganno.

La Comunità di Sant’Egidio e la Comunità Ebraica di Genova, insieme al Centro culturale Primo Levi hanno custodito in questi anni la memoria di questi fatti, coinvolgendo non solo le istituzioni, ma tanti genovesi e in particolare le giovani generazioni, i “nuovi europei” che si sono integrati nel tessuto cittadino.
Nel momento in cui la generazione dei sopravvissuti va scomparendo, occorre chiedersi come continuare a trasmettere alle generazioni più giovani la consapevolezza del male rappresentato dalla Shoah e farci testimoni della memoria che ci lasciano in eredità.

“Una memoria, ma anche un impegno perchè fare memoria ci aiuta a ricostruire il futuro” – racconta ai microfoni di Radio Babboleo Manuela Dogliotti, della Comunità di Sant’Egidio – “la memoria è un vaccino contro l’indifferenza, ricorda sempre Liliana Segre, perchè il primo modo di essere complici di violenza è l’indifferenza“.

Il ricordo dell’abisso di Auschwitz non appartiene solo al passato. Occorre guardarlo negli occhi ancora di più oggi, mentre la guerra si è riaffacciata drammaticamente sul suolo europeo, per costruire la pace e un domani senza violenza“.