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1 LIGURE SU 26 GIRA UN VIDEO CON IL CELLULARE MENTRE È AL VOLANTE

Il 3,8% dei residenti in Liguria ha girato un video con il cellulare mentre si trovava alla guida. Il 5,3% ha invece dichiarato di essere stato a bordo di un mezzo mentre il conducente filmava.

È questo il dato sconcertante, relativo alla sola Liguria ma in linea con quello dell’intero territorio italiano, che mostra rispettivamente una percentuale del 3,1% ed del 6,9%, emerso dalla terza edizione della ricerca sugli stili di guida degli utenti, commissionata da Anas (Società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane) e condotta da CSA Research – Centro Statistica Aziendale – con interviste su un campione di 4mila persone e con oltre 5mila osservazioni dirette su strada. I numeri sono stati presentati oggi nell’ambito del convegno “Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime”, organizzato da Anas, Piarc (Associazione mondiale della strada) e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in occasione della Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada.

Al convegno hanno partecipato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il Presidente di Anas e di Piarc Italia Edoardo Valente, l’Ad di Anas Aldo IsiPaolo Crepet Psicologo e Sociologo, il giornalista Luca Valdiserri.   

“I dati preoccupanti evidenziati quest’anno dalla Ricerca Anas sugli stili di guida – ha dichiarato l’AD Aldo Isi – denotano come gran parte della responsabilità sia imputabile al fattore umano. Oltre al forte impegno nel continuare a sensibilizzare gli utenti sull’importanza di una guida prudente, sicura e senza distrazioni, Anas sta lavorando per potenziare ulteriormente gli standard di sicurezza della propria rete garantendo, come sempre, la manutenzione ordinaria delle infrastrutture e puntando anche   sull’innovazione tecnologica”.

Inoltre, sottolinea Isi, il dato emerso con la scorsa edizione della Ricerca riguardo la percezione di sé e degli altri alla guida, vede gli italiani assegnare a se stessi come guidatori un voto pari a 9; il giudizio che hanno degli altri guidatori su strada è invece negativo e si attesta su una media di 5.4, quindi ben sotto la sufficienza.

I due comportamenti più scorretti percepiti riguardano i limiti di velocità, che secondo gli intervistati vengono rispettati solo dal 40,3% degli altri guidatori, e l’uso del cellulare alla guida, solo nel 39,6% dei casi.

Ecco alcuni dei dati più interessanti emersi dalla Ricerca relativi alla singola regione Liguria.

L’ 8,7% dei liguri dichiara di non rispettare i limiti di velocità nelle strade che non presentano tutor o autovelox ed il 65,5% afferma che siano gli altri guidatori a non attenersi ai limiti.

Il 9,9% dei residenti ammette di utilizzare il telefono alla guida o fermo al semaforo, ma il 59,4% rivela di aver visto altri compiere questo sbagliato gesto.

Il 5,6% non si assicura sempre che tutti i passeggeri indossino la cintura di sicurezza ed il 46,2% sostiene che non tutti all’interno di un veicolo la indossino sempre.

Il 2,2% degli intervistati non utilizza il casco o non lo allaccia correttamente o rivela non lo facciano gli altri motociclisti, per il 29,7%.

Il 4,9% dei liguri non nasconde di essersi messo alla guida dopo aver bevuto ed il 48,3% sostiene che in genere gli altri guidatori compiano questa pericolosa infrazione.

Lo 0,8%( 41,6% in riferimento agli altri autisti), infine, dichiara di non mettere sempre la freccia in caso di cambio corsia e, nel caso del 3,1%( per gli altri 52,9%) , di aver superato talvolta nonostante la striscia che divide le corsie fosse continua.

Sicurezza: in arrivo nel Centro storico 736 nuove telecamere a circuito chiuso e 25 portali per lettura targhe

Le nuove camere a circuito chiuso andranno a sommarsi alle 234 già esistenti e connesse ai 60 chilometri di fibra ottica del Comune. Finanziato con fondi PNRR, il progetto avrà un costo complessivo di 4.908.000 euro.

Secondo quanto affermato dall’assessore comunale alla Sicurezza Sergio Gambino, quello installato a Genova sarà il più completo sistema a circuito chiuso sul territorio nazionale. << Connettere le telecamere alla fibra di proprietà permette di trasmettere velocemente le immagini ai terminali delle forze dell’ordine – continua Gambino – attraverso il circuito “Città Sicura, già sfruttato da Polizia di Stato e Carabinieri >>.

Delle 736 camere, 200 avranno tecnologie PTZ e uno zoom fino a 40x, mentre altre 134 saranno multiottica. Il costo del nuovo sistema di videosorveglianza, software di gestione incluso, ammonta a 3.780.000 euro, con un costo medio a videocamera di oltre 5.100 euro. A queste si aggiungono 25 portali di lettura targhe, utili a monitorare il traffico nel perimetro del centro storico-. La spesa prevista per questi ultimi ammonta a 1.128.000 euro.