Pillole di divertente ed amara ironia in salsa veneta. Sono i monologhi del Pojana, la straordinaria maschera portata al successo dall’attore Andrea Pennacchi nella trasmissione televisiva Propaganda Live. Monologhi nati per raccontare alla nazione le storie del nordest e dei suoi inesorabili clichè, con i Veneti che sono passati dall’essere gran lavoratori che emigravano per sfuggire alla miseria a diventare razzisti, evasori ed ottusi.
Pensieri, emozioni, riflessioni racchiusi in Pojana e i suoi fratelli in scena martedì 5 aprile (h. 21.00) al Politeama Genovese Ad impreziosire lo spettacolo, le musiche dal vivo di Giorgio Gobbo e Gianluca Segato.
L‘invito di Andrea Pennacchi, e del Pojana, al pubblico di Radio Babboleo
Personaggi che partono dal Nordest italiano; maschere goldoniane, con le loro ossessioni, la rabbia, i pregiudizi, che diventano specchio di una società intera. Quando mi propose di collaborare al progetto “This is Racism”, recitando il testo di Marco Giacosa per il video di “Ciao Teroni” (c’era un titolo più lungo e articolato, ma la viralità lo ha ridotto a questo), Franco Ford detto “Pojana” era già nato. Era il ricco padroncino di un mio adattamento delle “Allegre comari di Windsor” ambientato in Veneto, con tutti le sue fisse: le armi, i schei e le tasse, i neri, il nero. In seguito, la banda di Propaganda Live l’ha voluto sul suo palco, e lui si è rivelato appieno per quel che è: un demone, piccolo, non privo di saggezza ma non particolarmente in alto nella gerarchia infernale, che usa la verità per i suoi fini e trova divertenti cose che non lo sono, e che è dentro ognuno di noi. Ed eccolo qui, con tutti i suoi fratelli (Edo il security, Tonon il derattizzatore, Alvise il nero e altri) a raccontare storie con un po’ di verità e un po’ di falsità mescolate, per guardarsi allo specchio.
Andrea Pennacchi