Dopo le manifestazioni di ieri a Roma, per i ristoratori liguri oggi è la giornata della riapertura sia a pranzo che a cena : “Abbiamo deciso di riaprire dal 7 aprile – spiega il responsabile Mio per la Liguria, Emanuele Maranzana – La speranza è che dopo la manifestazione di Roma qualcuno finalmente ci possa dare se non la possibilità di riprendere subito a lavorare almeno una programmazione sulle riaperture”.
Il momento della “disobbedienza civile” è arrivato : ristoratori della rete M.I.O e IoApro, ieri in piazza a Roma, da oggi riapriranno e lo faranno per “necessità”, nella speranza che le istituzioni presto possano passare dalle parole di conforto ai passi concreti degli aiuti.
Questa è l’iniziativa che viene confermata a poche ore dalla conclusione di una giornata, quella di ieri, molto movimentata, con una grande manifestazione sotto il Parlamento, dove i tafferugli “portati da quattro infiltrati” si legge sulla pagina facebook di M.I.O Italia, non hanno incrinato la compattezza della categoria, accompagnata parallelamente dai blocchi di Milano, l’invasione della A1 a Napoli e la manifestazione degli ambulanti a Imperia. Sul tavolo sono state poste tre condizioni: blocco degli sfratti, blocco delle licenze per tre anni e proroga delle sospensioni Abi e dei finanziamenti per la ripartenza.
“Ma noi oggi apriamo”, si legge sempre sulla pagina Facebook, cosa confermata anche dalla rete ligure dell’associazione, che ribadisce quanto deciso già nei giorni scorsi: “Riapriremo a pranzo e a cena, senza restrizioni ma rispettando tutte le norme di distanziamento e igienizzazione dei locali, e tutte le normative anti-covid. Ci stanno costringendo a farlo, lo facciamo per necessità“. La speranza è quella di spingere le istituzioni a fare un passo avanti: “Vediamo se nel frattempo, nelle prossime 48 ore, il governo accoglierà le nostre richieste”.
“Oggi l’Italia riapre” conferma la rete IoApro, nata in questi mesi per unire la protesta dei ristoratori, e che già nelle scorse settimane aveva provato a lanciare iniziative del genere: “Buon lavoro a tutti voi”, è l’auguri che campeggia sulla pagina Facebook del movimento, seguito da oltre 70 mila persone, con un post che in pochi minuti ha già registrato centinaia di condivisione.
Non è chiaro al momento quali e quanti saranno i locali che aderiranno alla protesta, si va in ordine sparso, e vista la situazione molti ristoratori si affideranno alla rete dei clienti storici o al passaparola.
Baristi e ristoratori chiedono risposte sui sostegni con indennizzi ragionevoli e interventi sui costi fissi: “Il problema più grande sono gli affitti – aggiunge Maranzana- perché ci sono già molti colleghi che hanno ricevuto lo sfratto”.
Ai microfoni di Radio Babboleo interviene con la sua testimonianza Fabio Condidorio, dal 2011 titolare de La Locanda in Centro di Genova, da sempre nel settore della ristorazione, dapprima come cameriere poi per 13 anni come gestore di bar.